Paola e Michele a zonzo per i Piani di Artavaggio, a S della Casera Campelli. La zona è molto bella, ricca di doline, ma buchi interessanti non ne abbiamo visti.
venerdì 23 agosto 2013
venerdì 16 agosto 2013
giovedì 1 agosto 2013
Criopolis 2798 LoCo
Criopolis 2798 LoCo
(Pian del Tivano, CO - aggiornamento luglio 2013)
Criopolis è una cavità del Piano
del Tivano individuata e disostruita dal Gruppo
Grotte i Tassi alla fine degli anni novanta del '900 ed
esplorata fino a meno venti; la grotta è
stata ripresa poi nel 2003 dallo Speleo Club Erba,
assieme a membri di altri gruppi compresi i Tassi,
che dopo una disostruzione l’hanno spinta a meno
90.
Durante
l’inverno successivo il Gruppo Grotte i Tassi, con
speleo di altri gruppi lombardi, ha proseguito le
esplorazioni: la grotta si
sviluppa attualmente per circa un km e mezzo ed è profonda 230
metri. L’ingresso di Criopolis si apre in un bosco a
q. 1030 m s.l.m. all’estremità della
estensione meridionale del Piano del Tivano, in
comune di Sormano (CO) in prossimità della Cascina
Bogia, pochi metri sopra il fondo di una valletta
che discende dalla costiera del Monte Falò.
L’esplorazione
di questa grotta si è collocata in una fase di notevole
collaborazione tra i gruppi ed i singoli che
esplorano nel Sistema della Valle del Nosè, con uno
stile che ricordava nei metodi e nei risultati il
periodo d’oro delle esplorazioni in Grigna
Settentrionale (e anticipava le modalità traasversali degli anni successivi).
Pare probabile, anche se non necessariamente facile, un collegamento di Criopolis con il grande Sistema della Valle del Nosè.
Pare probabile, anche se non necessariamente facile, un collegamento di Criopolis con il grande Sistema della Valle del Nosè.
L’ingresso: sfondamento della volta di una galleria di interstrato tipico delle grotte del Piano del Tivano.
La galleria di
ingresso, in forte pendenza e dal fondo franoso, si riduce
rapidamente ad una condotta inclinata. In corrispondenza di una prima
frattura sub-verticale gli ambienti si ampliano leggermente e si
raggiunge il primo bivio della grotta. A sinistra la strettoia della
lapide immette nel ramo che porta al punto per ora più profondo.
A destra qualche
saltino facilmente arrampicabile conduce in breve ad un ambiente
ampio: qui la grotta si approfondisce rapidamente con un pozzo di 20
m, ma prosegue anche in risalita con una galleria che termina in
frana.
Paola e Mauro nel ramo laterale
La strettoia della
lapide è breve: superatala gli ambienti si ampliano, ancora una
volta su interstrato. A destra un breve scivolo arrampicabile si
interrompe su una frana dentro la quale è stata disostruita la
prosecuzione (frana instabile, pericolo!). Superata una galleria
affluente, corrispondente alla valletta esterna, i passaggi in frana
conducono ad una frattura tettonica sfondata in vari punti: alla sua
estremità ancora passaggi franosi conducono ad un pozzo appoggiato
di 20 metri. La roccia è notevolmente degradata e una frana
potenzialmente pericolosa incombe sul pozzo.
Pozzo - scivolo di 20 m
Alla
base le morfologie cambiano: ci troviamo infatti in una forra attiva,
caratterizzata da importanti depositi argillosi a plastico riescavati
e concrezioni. La forra scende decisa, con qualche punto più ripido
in cui è consigliabile disporre una corda, di dimensioni comode; fa
eccezione un unico passaggio basso, bagnato.
Le dimensioni della
galleria progressivamente si ampliano: si supera una sala di belle
dimensioni, generata da un affluente, caratterizzata da grandi
depositi argillosi asciutti. La galleria prosegue franosa per
terminare in corrispondenza di una saletta (P4) dove i depositi
argillosi sembrano indicare un lento defluire delle acque.
Trenta
metri a monte del punto più basso, un cunicolo ghiaioso con antiche
tracce di scorrimento idrico aspira tutta l’aria di questa sezione;
oltre la grotta prosegue con una piccola forra fossile che risale in
direzione del primo fondo della grotta.
Un
bivio sulla sinistra conduce ad un terzo punto basso, lungo un ramo
disseminato di strettoie e guarnito da due pozzetti che intercetta un
modesto attivo e termina su fessura allagata, impraticabile.
Dalla
sala principale la grotta prosegue anche in risalita con una galleria
occupata in buona parte da massi di crollo. Dove la galleria si
amplia si dirama un primo ramo composto da una ripida galleria
fossile: ma noi proseguiamo risalendo lungo la galleria principale e
incontriamo in breve una ampia sala dalla quale divergono vari rami
in risalita.
5^ strada, gallerie in risalita
Criopolis
è percorsa fin dall’ingresso da una netta corrente d’aria
entrante in inverno che genera concrezioni e colate di ghiaccio per
una cinquantina di metri, da cui il nome. La corrente d’aria tende
a “nascondersi” negli ambienti franosi per ritornare evidente in
alcuni passaggi obbligati. La circolazione appare essere coerente con
quella registrata nelle regioni di Ingresso Fornitori più vicine a
Criopolis.
In prossimità dell'ingresso a Dicembre
La
grotta presenta diversi affluenti idrici di portata scarsa, variabile
in funzione delle condizioni esterne, fino a q. 900 s.l.m. circa (-
120) dove la forra raccoglie vari apporti funzionando quindi come
collettore locale. Criopolis si colloca verosimilmente nell’ambito
del Sistema della Valle del Nosè, di cui ad oggi sono note alcune
risorgenze in prossimità del Lago di Como (Falchi della Rupe, Bocc
del Castel).
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